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28.7.07

1992-93: a "Gesù Salvatore" di Falchera, gli OdC realizzano il CORSO DI FORMAZIONE PER IL VOLONTARIATO

Il gruppo O.d.C. (Obiettori di Coscienza) Caritas, che opera nella borgata, ha organizzato un corso di formazione al volontariato, durante la stagione 1992-93, che ha visto partecipare, di volta in volta, diversi competenti che si occupano del disagio giovanile al fine di prevenirlo o di contrastarlo. Il corso è iniziato a ottobre con un incontro sul tema "Conoscere il territorio in cui operare" in cui è intervenuto il dottor Luciano Tosco, direttore dei Servizi Sociali di Falchera, che ha affrontato la problematica, presentando l'impegno delle strutture pubbliche per il quartiere e il rapporto che intercorre fra la circoscrizione e privato-sociale (cioè il volontariato).

Il secondo tema affrontato, a novembre, da fratel Domenico Carena, cottolenghino, ha messo in chiaro le "Cause sociologiche del disagio", partendo dal senso più profondo che spinge un volontario al servizio. Molte volte le cause del disagio minorile dell'assistito si trovano proprio nelle motivazioni del volontario assistente.

A dicembre, il filone portante del corso è stato sviluppato attraverso l'intervento del dottor Bruno Ramondetti: dall'incontro sono emerse le "Cause del disagio nella crescita psicologica" . Occorre analizzare le cause che stanno all'origine del problema: talvolta proiettiamo un nostro disagio che confondiamo con un presunto disagio dei giovani da noi assistiti.

L'adolescenza è un luogo di disagio. E' molto importante il modello dei genitori perché sono le situazioni familiari, infatti, a creare il disagio. Così, a gennaio, il dottor Ernesto Gada ha analizzato la "Psicologia degli adolescenti sul modello dei tossicodipendenti", fornendo anche consigli utili a chi volesse intraprendere un servizio a favore del recupero dei tossicodipendenti.

Il dottor Jean Marcel Tefnin ha trattato, a febbraio, con la compartecipazione della dottoressa Momi Merana, la "Differenza fra l'educazione e l'animazione". I relatori hanno fornito utili elementi teorici di base per la gestione dei gruppi, chiarendo le modalità secondo le quali il concetto di adolescenza è cambiato e gli adolescenti sono cambiati, negli ultimi decenni. La metafora usata per indicare il concetto dell'educazione è stata quella della coltivazione e della semina in vista della fruttificazione.

Jean Marcel Tefnin ha ancora incontrato, a marzo, l'uditorio (sempre più selezionato) dei volontari di Falchera trattando specificamente "Casi concreti di problemi psicopedagogici" e fornendo, con la collaborazione della dottoressa Angela Brumana, interessanti confronti sui casi standard.

Così è stata realizzata la base portante del corso, che ha offerto un'analisi per una comprensione del disagio giovanile.

A conclusione degli incontri sono state inoltre presentate delle esperienze concrete, fra aprile e giugno, sui temi: "Pace e Disagio" a cura dell' U.P.P. (Ufficio Promozione Pace) del gruppo Caritas e una proposta per la conoscenza dei gruppi operanti, a favore dei minori, che sono stati rappresentati, questa volta, dall'A. C. R. (Azione Cattolica Ragazzi).

Nell'attesa di programmare per l'anno prossimo un secondo corso, abbiamo donato attraverso queste pagine alcuni spunti che possano muovere le coscienze... ma non solo quelle degli obiettori.

dcop

Questo articolo è stato pubblicato nella rubrica
"Le attività degli obiettori di coscienza"
nella prima pagina di maggio 1993 sul foglio n. 6 (anno 1) del settimanale locale
Gente di Falchera


Dopo aver ben ricucito i rapporti con

don Giuseppe Sibona,

parroco di Gesù Salvatore,

che ci ha appoggiato, fra l'altro, per promuovere il corso rivolto ai volontari, mentre ci accingevamo,

con firme ufficiali al Centro di Moncalieri, a inaugurare la nuova abitazione, come un fulmine a ciel sereno, arriva la notizia dell'improvviso cambio del parroco.

Un cambio determinante, che annulla i lavori di un anno di fatiche di don Beppe e nostre...

Nonostante la breve permanenza del nuovo parroco (due anni), don Antonio Ferrara non solo fa abbattere la casetta degli obiettori ma non concede l'avvio del progetto del 1993 che prevedeva l'abitazione nuova degli OdC nella mansarda della casa parrocchiale.

Questo sarà determinante per la chiusura del nostro Centro.

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