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25.7.07

INTERVISTA A UN VECCHIO AMICO di Vittorio Leode


Dopo un lungo periodo di assenza, gli obiettori pare siano ritornati ad operare alla Falchera.
Chiediamo a un obiettore della Caritas in congedo, Dario Coppola, che ha già lavorato nella nostra borgata, notizie più precise.

E' vera la notizia secondo la quale sono tornati gli obiettori alla Falchera?

Sì, è una notizia non soltanto fondata ma ufficializzata. La Caritas diocesana ha riaperto la convenzione per il ritorno degli obiettori, ma finché non "parte" il Centro non posso io rilasciare dichiarazioni ufficiali.

Quale ruolo ricopriresti tu?

A livello legale nessuno. Ho semplicemente fatto opera di mediazione fra l'ormai possibile futuro e il passato storico degli obiettori a Falchera. Io, in un certo senso, ne rappresento l'ultimo capitolo. Ricordo che l'allora mio responsabile mi definì l'ultimo dei "kamikaze". Offrirò, insieme a Lele Mosso, mio compagno di quell'esperienza, e a Giovanni Moccia, un altro O. d. C. Caritas che ha fatto molto per il Centro in passato, una disponibilità per instradare il lavoro che don Sandro vorrà svolgere e che la Caritas chiederà. Potremmo, gli altri ed io, essere ancora utili per collegare gli operatori con le agenzie educative e per la selezione degli obiettori, come del resto è indicato sul Progetto Riapertura del Centro, che per conto di don Sergio Baravalle ho dovuto stilare. Tuttavia il rappresentante legale tecnico è il sig. Raffaele Olivieri, futuro diacono permanente, che abita a Falchera.

Auguri per questo nuovo corso di eventi, allora!

Ne abbiamo bisogno! Soprattutto ne ha bisogno la borgata, alla quale mi sento molto "legato"... Nei prossimi mesi dovrebbe ricominciare un'avventura, ancora una volta, entusiasmante.

V. L.



Questa intervista è stata pubblicata il 30/06/1996 sul periodico Gente di Falchera

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